Le mie radici sono tra il mare e le campagne salentine, luoghi da cui sono partita per esplorare il mondo e che sono ancora oggi la mia fonte di energia.
Radici
Sono cresciuta a Otranto e mi porto dentro i colori, i profumi e i suoni di una terra sul mare, ricca di arte e di storia, da sempre crocevia di diverse culture.
Spostamenti
Sono partita dal mio Sud e sono tornata dopo quindici anni e diverse esperienze di studio e lavoro. Ma tornare per me non vuol dire fermarsi.
Passioni
Vivo tra l’amore per l’antico e la curiosità del nuovo in tutte le cose: libri, arte, tradizioni e cucina. Si può innovare proteggendo ciò che amiamo.
Ti racconto la storia del mio accento
Quando mi viene chiesto di dove sono rispondo «sono salentina, di Otranto», eppure da anni non vivo più in quel piccolo paese conosciuto per il suo mare.
Come succede a molti anche io sono dovuta andare via dal luogo che amo di più e dove ritrovo le mie radici, per osservarlo a distanza e far emergere l’impronta che ha lasciato nella mia anima.
Ho studiato Disegno Industriale a Milano, ho frequentato un master in gestione dell’innovazione a Pisa e poi ho continuato a spostarmi per lavorare in diverse aziende; sono approdata a Roma e sono tornata in Puglia, vicino Bari. Per questo le inflessioni del Nord, Centro e Sud Italia si affacciano nel mio modo di parlare a seconda dei sentimenti del momento: l’accento, come gli odori, mi riporta all’istante le sensazioni che provavo nei luoghi dove ho vissuto.
Le persone che incontro per la prima volta si divertono a indovinare le mie origini. Non ho studiato dizione – le vocali mi tradiscono – ma in fondo sono affezionata a questo miscuglio di cadenze, perché rappresentano la mia voglia di scoprire il mondo oltre i confini della mia terra.
Il cambiamento è diventato un arricchimento
Quando sono partita per l’università avevo voglia di conoscere realtà diverse dalla mia e in fondo l’ho capito col tempo che stavo cercando la mia strada e altri luoghi dove sentirmi a casa, sempre con la voglia di sperimentare e di rischiare, anche sbagliando. Non è stato facile: pur avendo ottenuto ottimi risultati negli studi e nel lavoro ho dovuto affrontare lunghi periodi di solitudine, sconforto e incertezze, fino a quando ho realizzato che il cambiamento continuo fa parte di me e l’ho accettato come una fonte di arricchimento.
Proprio grazie a questo modo di pensare ho potuto accogliere la scrittura quando è arrivata – o tornata –, nel periodo di un altro grande cambiamento che però non sono stata io a decidere.
Siamo questo traslare,
cambiare posto e nome.
Siamo un essere qui, perenne navigare
di sostanze da nome a nome. Siamo.
– Mariangela Gualtieri
Come è arrivata la scrittura nella mia vita
Ho sempre amato la scrittura, forse perché sono stata una bimba precoce, prima nel raccontare storie e poi nel leggerle, ma non voglio rendere un’idea troppo sentimentale o irrealistica delle origini di questa passione, perché la vita ha dei percorsi tutti suoi e per una come me, che ama sperimentare e curiosare dappertutto, la strada non è stata immediatamente chiara, tutt’altro.
Ci sono stati dei segnali, sin dai miei primissimi anni, che le parole in qualche modo avrebbero avuto un ruolo importante e, durante il liceo, è emerso qualcosa grazie a concorsi di letteratura e di poesia. Poi è arrivata l’università, e l’amore per l’arte e l’immagine ha preso il sopravvento su tutto il resto, ma scrivere testi di qualunque tipo rimaneva l’unica attività che svolgevo senza sforzo. Dopo gli studi ho lavorato per anni in aziende grandi e piccole e credevo che quello sarebbe stato il mio futuro, fino a quando la vita stessa mi ha costretta a fermarmi, all’improvviso.
Ed è proprio quando ci fermiamo, non per una nostra scelta, che si affacciano due possibilità: perdere la direzione o ritrovarla. Per me la scrittura è stato questo, ritrovare una strada che fino a quel momento non ero riuscita a vedere, distratta com’ero dalle mille cose che volevo imparare e da tutte le occasioni che cercavo di cogliere.
Ma ogni percorso, adesso lo so, ha una sua ragione d’essere. Se avessi imboccato la mia strada troppo presto non sarei riuscita a scrivere un romanzo o non avrei avuto questa voglia di raccontare, ne sono sicura. Ogni cosa ha il suo tempo di maturazione.
Cosa mi aspetto dal futuro
A volte sono tentata di programmare il più possibile, ma studiare design e innovazione mi ha insegnato che per creare è necessario lasciare un margine di incertezza: anche il progetto migliore può essere completamente stravolto a un passo dalla consegna. Fa paura, da un lato, rifare tutto daccapo dopo impegno e sacrifici, dopo aver sposato la convinzione di aver già trovato la soluzione migliore; dall’altro lato rimettersi in gioco porta con sé la bellezza di lasciarsi sorprendere, per continuare a scoprire tutto quello che possiamo ancora fare.
Con questo spirito voglio vivere l’esperienza della pubblicazione del romanzo e della condivisione online di racconti e articoli dal mio blog. Si tratta di un progetto desiderato e ragionato ma anche un percorso che potrebbe portarmi a conoscere qualcosa che ora non riesco neanche a immaginare.
Voglio lasciarti alle altre pagine del mio sito con l’augurio che la vita possa sorprenderti, soprattutto quando sembra che tutto ciò che è rimasto alle tue spalle non era la direzione che ti aspettavi.